LE PROFESSIONI DEL MARE


Palazzo Amati questa mattina si è animato con gli studenti dell'Ist. Nautico dell'Archimede, guidati dal prof Tortorella, i rappresentanti dei miticoltori guidati da EGIDIO D'IPPOLITO, da Nello De Gregorio, Valentino Gennarini e con i rappresentanti del CQV, dell'Ass FRANCESCO MASSARO.
Lungo ed articolato il dibattito incentrato sul RIFIUTO CATEGORICO DI  ABBANDONARE PALAZZO AMATI facendo fallire il progetto della filiera delle PROFESSIONI DEL MARE che va dall'Ist nautico a Scienze della maricoltura, al
museo del mare, alle ricerche per la mitilicoltura e ostricoltura, al presidio per la cura della fauna protetta, alla sinergia con il CNR e il polo scientifico tecnologico Magna Grecia.

Il prof Tortorella, dando la notizia del consolidamento del percorso dell'Archimede con una nuova prima classe, ha prospettato la possibilità di un collegamento con l'accademia italiana della marina mercantile.
Egidio D'Ippolito si è soffermato sulla situazione della mitilicoltura affermando che senza i laureati in maricoltura non c'è futuro per la cozza DOP.
L'assessore Massaro, dopo aver sostenuto l'impegno della Provincia per lo sviluppo progettuale dei percorsi innovativi dell'Archimede, ha condiviso la proposta di chiedere al Comune di Taranto e all'Università di soprassedere nello smantellamento di palazzo Amati e di puntare sulla valorizzazione della risorsa mare che vede coinvolte altre scuole come l'Aristosseno e il Ferraris.

S'impone un tavolo interistituzionale che discuta partendo da un documento condiviso e, in ogni caso, il suo impegno sarà di portare la questione alla Regione e al tavolo per Taranto a Roma.

Il CQV predisporrà una piattaforma programmatica nei prossimo giorni sulla quale, anche se necessario con la raccolta di firme, chiedere:

- la revoca del DM 47 al Ministro Profumo
- impegni economici per il polo jonico e non solo per il politecnico alla Regione
- portare la VERTENZA CONOSCENZA al tavolo Taranto a Roma
- convocare consigli monotematici sulla università
. chiedere al Prefetto la definizione giuridica del CUJ verso la Fondazione. TARANTO non può perdere anche questa opportunità.