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A CURA DELLA SEZIONE PER LE POLITICHE EUROPEE DEL CQV

con la collaborazione del Movimento Federalista Europeo di Taranto e Pulsano


 
 

L’Europa del 2I° secolo: l‘Italia e l’UE domani.

pubblicato martedì 31 gennaio 2012

 


Il 13 dicembre 2007, dopo anni di negoziati, il Consiglio Europeo con le modifiche concordate tra i 27 Stati firmò il nuovo Trattato di Lisbona (in appresso TDL) dotando l’Europa di un quadro giuridico più forte e Il Parlamento europeo di maggiori poteri. Infatti col principio di sussidiarietà viene stabilito che l’UE intervenga negli Stati componenti, quando la Sua azione risulti più efficace di quella Nazionale (vedi gravi situazioni ambientali conseguenti all’accumulo dei rifiuti a Napoli) o in previsione di attacchi terroristici.
Il TDL espliciterà la sua autorità rispettando l’autonomia degli Stati e rafforzando sicurezza e protezione; esso permette inoltre la raccolta di un milione di firme per approvare proposte migliorative dello stesso. A partire dal 2014 le delibere saranno valide con il 55% degli Stati che rappresentino e il 65, 5 della popolazione Europea. Il TDL introduce ancora la figura del Presidente del Consiglio Europeo eletto per due anni e mezzo, con un legame più continuo tra cittadini e Parlamento europeo. Quindi in Europa è in atto un processo di evoluzione e integrazione alla ricerca di nuovi equilibri che garantiscano la coesistenza di autonomia, differenze culturali e religiose, ricchezze del Mondo Occidentale. Ancora, compito dell’UE è quello di assicurare un futuro sostenibile equilibrando bisogni ed esigenze nel rispetto della natura e dell’ambiente.
L’UE promuove la crescita come lo esige l’attuale Crisi Economica per aumentare produzione con Istruzione e Ricerca per creare lavoro ed occupazione soprattutto per i giovani. Non è superfluo affermare inoltre che nello stesso TDL è sancita la difesa a conservazione dei Beni Culturali con la digitalizzazione di opere storiche, tradizioni popolari, immagini e scritti rinvenuti negli scavi e negli archivi (Vedi serata sulle tradizioni popolari a Pulsano la sera del 19 Gennaio u.s.)
Dal 1° gennaio c.a. la Presidenza del Consiglio dell’UE è stata assunta dalla Danimarca, che si impegna a far quadrare i bilanci, rafforzare la coesione ed avviare nei singoli Paesi dell’ UE la ripresa con coraggiose riforme (come per es. quella attuale e sulla liberalizzazione di mestieri e professioni per incoraggiare crescita e concorrenza) Noi rimaniamo impressionati con Internet e TV, dagli effetti della recessione dovuta ad anni di spesa facile senza preoccupazione per il futuro. Tale situazione, da anni covata sotto la cenere, è esplosa influenzando non solo i rapporti politici tra Europa e Nazioni tra cui l’Italia, ma anche quelli della privata vita quotidiana.
Quale oggi il compito che Sodalizi e Movimenti, come i nostri, devono adottare per la ripresa ?
L’Italia deve essere ancora protagonista come lo fu nel 1947 a Roma quando costituimmo, insieme ad altre cinque Nazioni, il primo nucleo dell’UE per tenere lontana la minaccia di una terza guerra mondiale. Essa ebbe l’onore dell’iniziativa grazie a statisti come A. De Gasperi, A Spinelli, J. Monnet ed altri Grandi Personaggi. Fu così evitato l’ isolamento conseguente anche alla costruzione del Muro di Berlino, simbolo della divisione ideologica tra Oriente ed Occidente. Oggi, fortunatamente la stessa globalizzazione sta svegliando le coscienze e il Federalismo Mondiale che tende alla pace nel Mondo. Notiamo però che tra le Nazioni dell’UE, anche in seguito alla evoluzione politica, il pilastro dell’Euro che le sorregge sta per vacillare portando alla disgregazione quanto è stato fatto sino ad oggi mentre altri Stati più deboli, per sicurezza e protezione, attendono di entrare nella stessa UE.
Possiamo affermare, però, che lo spirito del TDL, mettendo da parte “considerazioni economiche e oscillazioni bancarie”, è servito a mantenere la Pace per 60 anni, cosa impossibile negli anni passati della Storia Europea. Alla razionalità negativa dell’Economia occorre contrapporre il buonsenso e l’ottimismo della ragione e della volontà (Prof. Camilleri, v. trasmissione serale con S. Dandini), perché l’idea della moderazione va maturando sempre più tra i cittadini che rifuggono da estremismi integralisti. Per unirci e progredire pensando al futuro dei nostri figli, abbiamo bisogno di paura e di fiducia. La paura nasce non solo dalle conseguenze delle trasformazioni climatiche ma anche dall’ aumento continuo dell’ enorme debito che attira la speculazione ingorda del capitale sui Paesi deboli come l’Italia, la Grecia e la Spagna, ricche però di storia e umanità. L’America dalla fine della Seconda Guerra mondiale con consigli e provvedimenti vari ci ha suggerito la Costruzione degli Stati Uniti di Europa ad una Sola Voce, per crescere in Pace senza eccessiva paura dello “spread” dei rendimenti differenziati o del’eccesso di CO2 che tende a cambiare la geografia della Terra.
Queste considerazioni nascono in noi con la mente rivolta alla Dottrina Sociale Cristiana , propria Occidentale, per unirci e difenderci dall’incertezza del futuro.
Tornando all’Italia protagonista e ago della bilancia in Europa, si tratta di appoggiare le politiche del Governo Monti che ci sta svegliando dal torpore con l’ eliminazione del superfluo e far adattare i nostri figli alla realtà di domani. Non meno importante è la possibilità di poter emendare col Governo Monti, i provvedimenti di restrizione con maggiore equità secondo gli accordi di Bruxelles, sanciti negli ultimi incontri Merkel-Sarcozy e lo stesso Premier Monti. E’ necessario, quindi, il pieno appoggio della nostra politica che ha imbroccato la via intrapresa dalla maggioranza del Buon Senso, lontani dall’ oltranzismo conservatore ma sorretto invece dal dialogo con l’ “altro da sé”, con una politica equilibratrice che anche i meno giovani politici Italiani dovrebbero sostenere.
Tutto ciò per la salvaguardia dell’Italia così come è stato ribadito nell’ultimo Congresso sul Federalismo Europeo a Roma, il 14 gennaio 2012, nel Teatro Capranica in adiacenza dell’Aula di Montecitorio a Roma, dove nel 1947 fu firmato lo storico Trattato sulla costruzione dell’ U.E. Ecco quindi i principi che gli Europeisti dovranno osservare e sorreggere:
1) Convinzione che l’Italia ha ancora un ruolo primario tra le politiche incerte e bancarie di alcuni Paesi dell’Europa (Germania, Francia e Inghilterra) ed è pronta alla rinuncia di buona parte della sua sovranità.
2) Creazione subito di un Federalismo Europeo tra i Paesi della cosiddetta Locomotiva di Europa (Francia, Germania ed Italia) con estensione successiva a quelli dell’Euro-Zona.
E tenendo presente che la Gran Bretagna si è autoesclusa dalla collaborazione sul piano economico (ciò rappresenta una forma di libertà per gli altri), l ‘Italia non può che considerarsi ancora PROTAGONISTA del rilancio della Federazione Europea tra gli Stati che ci stanno e con gli impegni scaturiti da Bruxelles nel dicembre 2011.
Teniamo per certo che la crisi non può essere affrontata da soli uscendo dall’Europa o che essa è risolubile con accordi solo intergovernativi. L’Italia, col riconoscimento di Bruxelles, salvo resistenze corporative, sta facendo i suoi passi affrontando con determinazione e dialogo la liberalizzazione delle professioni che dovrà creare nuovi posti di lavoro ed abbassare i costi dei servizi. E’ necessario, per risolvere i problemi del XXI secolo, che in Europa e in Italia vengano sostenute le iniziative dei giovani con determinazione e dialogo per poter progredire nella Ricerca e creare sviluppo economico e nuovi posti di lavoro.
Per fare questo, a parere dello scrivente, e ancora a nome del Federalismo Europeo, occorrono Personaggi Carismatici anche sul piano territoriale che sappiano mediare con equilibrio, lontani da politiche integraliste e, seguendo il solco della Dottrina Sociale, che sappiano riconoscere errori con tolleranza e dialogare per le generazioni future .
Questa è la sintesi di una relazione presentata all’Istituto “Cabrini” di Taranto la sera del 19 gennaio scorso per il Consuntivo 2011, il rinnovo del Comitato direttivo della sezione di Taranto del MFE e il programma operativo per il 2012.
Cosimo Schirano per MFE di Taranto e Provincia.

 

 

   
 

 

 

   
   
 
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