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Il 13 dicembre 2007, dopo anni di negoziati,
il Consiglio Europeo con le modifiche concordate
tra i 27 Stati firmò il nuovo Trattato
di Lisbona (in appresso TDL) dotando l’Europa
di un quadro giuridico più forte e Il
Parlamento europeo di maggiori poteri. Infatti
col principio di sussidiarietà viene
stabilito che l’UE intervenga negli Stati
componenti, quando la Sua azione risulti più
efficace di quella Nazionale (vedi gravi situazioni
ambientali conseguenti all’accumulo dei
rifiuti a Napoli) o in previsione di attacchi
terroristici.
Il TDL espliciterà la sua autorità
rispettando l’autonomia degli Stati e
rafforzando sicurezza e protezione; esso permette
inoltre la raccolta di un milione di firme per
approvare proposte migliorative dello stesso.
A partire dal 2014 le delibere saranno valide
con il 55% degli Stati che rappresentino e il
65, 5 della popolazione Europea. Il TDL introduce
ancora la figura del Presidente del Consiglio
Europeo eletto per due anni e mezzo, con un
legame più continuo tra cittadini e Parlamento
europeo. Quindi in Europa è in atto un
processo di evoluzione e integrazione alla ricerca
di nuovi equilibri che garantiscano la coesistenza
di autonomia, differenze culturali e religiose,
ricchezze del Mondo Occidentale. Ancora, compito
dell’UE è quello di assicurare
un futuro sostenibile equilibrando bisogni ed
esigenze nel rispetto della natura e dell’ambiente.
L’UE promuove la crescita come lo esige
l’attuale Crisi Economica per aumentare
produzione con Istruzione e Ricerca per creare
lavoro ed occupazione soprattutto per i giovani.
Non è superfluo affermare inoltre che
nello stesso TDL è sancita la difesa
a conservazione dei Beni Culturali con la digitalizzazione
di opere storiche, tradizioni popolari, immagini
e scritti rinvenuti negli scavi e negli archivi
(Vedi serata sulle tradizioni popolari a Pulsano
la sera del 19 Gennaio u.s.)
Dal 1° gennaio c.a. la Presidenza del Consiglio
dell’UE è stata assunta dalla Danimarca,
che si impegna a far quadrare i bilanci, rafforzare
la coesione ed avviare nei singoli Paesi dell’
UE la ripresa con coraggiose riforme (come per
es. quella attuale e sulla liberalizzazione
di mestieri e professioni per incoraggiare crescita
e concorrenza) Noi rimaniamo impressionati con
Internet e TV, dagli effetti della recessione
dovuta ad anni di spesa facile senza preoccupazione
per il futuro. Tale situazione, da anni covata
sotto la cenere, è esplosa influenzando
non solo i rapporti politici tra Europa e Nazioni
tra cui l’Italia, ma anche quelli della
privata vita quotidiana.
Quale oggi il compito che Sodalizi e Movimenti,
come i nostri, devono adottare per la ripresa
?
L’Italia deve essere ancora protagonista
come lo fu nel 1947 a Roma quando costituimmo,
insieme ad altre cinque Nazioni, il primo nucleo
dell’UE per tenere lontana la minaccia
di una terza guerra mondiale. Essa ebbe l’onore
dell’iniziativa grazie a statisti come
A. De Gasperi, A Spinelli, J. Monnet ed altri
Grandi Personaggi. Fu così evitato l’
isolamento conseguente anche alla costruzione
del Muro di Berlino, simbolo della divisione
ideologica tra Oriente ed Occidente. Oggi, fortunatamente
la stessa globalizzazione sta svegliando le
coscienze e il Federalismo Mondiale che tende
alla pace nel Mondo. Notiamo però che
tra le Nazioni dell’UE, anche in seguito
alla evoluzione politica, il pilastro dell’Euro
che le sorregge sta per vacillare portando alla
disgregazione quanto è stato fatto sino
ad oggi mentre altri Stati più deboli,
per sicurezza e protezione, attendono di entrare
nella stessa UE.
Possiamo affermare, però, che lo spirito
del TDL, mettendo da parte “considerazioni
economiche e oscillazioni bancarie”, è
servito a mantenere la Pace per 60 anni, cosa
impossibile negli anni passati della Storia
Europea. Alla razionalità negativa dell’Economia
occorre contrapporre il buonsenso e l’ottimismo
della ragione e della volontà (Prof.
Camilleri, v. trasmissione serale con S. Dandini),
perché l’idea della moderazione
va maturando sempre più tra i cittadini
che rifuggono da estremismi integralisti. Per
unirci e progredire pensando al futuro dei nostri
figli, abbiamo bisogno di paura e di fiducia.
La paura nasce non solo dalle conseguenze delle
trasformazioni climatiche ma anche dall’
aumento continuo dell’ enorme debito che
attira la speculazione ingorda del capitale
sui Paesi deboli come l’Italia, la Grecia
e la Spagna, ricche però di storia e
umanità. L’America dalla fine della
Seconda Guerra mondiale con consigli e provvedimenti
vari ci ha suggerito la Costruzione degli Stati
Uniti di Europa ad una Sola Voce, per crescere
in Pace senza eccessiva paura dello “spread”
dei rendimenti differenziati o del’eccesso
di CO2 che tende a cambiare la geografia della
Terra.
Queste considerazioni nascono in noi con la
mente rivolta alla Dottrina Sociale Cristiana
, propria Occidentale, per unirci e difenderci
dall’incertezza del futuro.
Tornando all’Italia protagonista e ago
della bilancia in Europa, si tratta di appoggiare
le politiche del Governo Monti che ci sta svegliando
dal torpore con l’ eliminazione del superfluo
e far adattare i nostri figli alla realtà
di domani. Non meno importante è la possibilità
di poter emendare col Governo Monti, i provvedimenti
di restrizione con maggiore equità secondo
gli accordi di Bruxelles, sanciti negli ultimi
incontri Merkel-Sarcozy e lo stesso Premier
Monti. E’ necessario, quindi, il pieno
appoggio della nostra politica che ha imbroccato
la via intrapresa dalla maggioranza del Buon
Senso, lontani dall’ oltranzismo conservatore
ma sorretto invece dal dialogo con l’
“altro da sé”, con una politica
equilibratrice che anche i meno giovani politici
Italiani dovrebbero sostenere.
Tutto ciò per la salvaguardia dell’Italia
così come è stato ribadito nell’ultimo
Congresso sul Federalismo Europeo a Roma, il
14 gennaio 2012, nel Teatro Capranica in adiacenza
dell’Aula di Montecitorio a Roma, dove
nel 1947 fu firmato lo storico Trattato sulla
costruzione dell’ U.E. Ecco quindi i principi
che gli Europeisti dovranno osservare e sorreggere:
1) Convinzione che l’Italia ha ancora
un ruolo primario tra le politiche incerte e
bancarie di alcuni Paesi dell’Europa (Germania,
Francia e Inghilterra) ed è pronta alla
rinuncia di buona parte della sua sovranità.
2) Creazione subito di un Federalismo Europeo
tra i Paesi della cosiddetta Locomotiva di Europa
(Francia, Germania ed Italia) con estensione
successiva a quelli dell’Euro-Zona.
E tenendo presente che la Gran Bretagna si è
autoesclusa dalla collaborazione sul piano economico
(ciò rappresenta una forma di libertà
per gli altri), l ‘Italia non può
che considerarsi ancora PROTAGONISTA del rilancio
della Federazione Europea tra gli Stati che
ci stanno e con gli impegni scaturiti da Bruxelles
nel dicembre 2011.
Teniamo per certo che la crisi non può
essere affrontata da soli uscendo dall’Europa
o che essa è risolubile con accordi solo
intergovernativi. L’Italia, col riconoscimento
di Bruxelles, salvo resistenze corporative,
sta facendo i suoi passi affrontando con determinazione
e dialogo la liberalizzazione delle professioni
che dovrà creare nuovi posti di lavoro
ed abbassare i costi dei servizi. E’ necessario,
per risolvere i problemi del XXI secolo, che
in Europa e in Italia vengano sostenute le iniziative
dei giovani con determinazione e dialogo per
poter progredire nella Ricerca e creare sviluppo
economico e nuovi posti di lavoro.
Per fare questo, a parere dello scrivente, e
ancora a nome del Federalismo Europeo, occorrono
Personaggi Carismatici anche sul piano territoriale
che sappiano mediare con equilibrio, lontani
da politiche integraliste e, seguendo il solco
della Dottrina Sociale, che sappiano riconoscere
errori con tolleranza e dialogare per le generazioni
future .
Questa è la sintesi di una relazione
presentata all’Istituto “Cabrini”
di Taranto la sera del 19 gennaio scorso per
il Consuntivo 2011, il rinnovo del Comitato
direttivo della sezione di Taranto del MFE e
il programma operativo per il 2012.
Cosimo Schirano per MFE di Taranto e Provincia.
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