1° intervento
Gentile presidente Comitato per la Qualità della Vita,
facendo seguito a
rapporti intercorsi per vie brevi con il preside Marzo e la professoressa
Violante le invio a nome della classe 2^I e dell'alunna Di Turi i 2 interventi
relativi alla giornata jonica dei beni culturali.
Abbiamo potuto
constatare che i problemi qui a Taranto ci sono e sono anche molti, però non
dobbiamo mai dimenticare che questa è la nostra città e nonostante i suoi
difetti ha anche molte cose di cui vantarsi.
Uno degli argomenti che
più ha segnato la nostra esperienza culturale di sabato scorso è sicuramente la
discussione sull'importanza del mondo classico e, soprattutto, sulla capacità
che noi giovani dovremmo avere per conservare la memoria del patrimonio antico
e saperla leggere e interpretare, al fine di osservare criticamente la realtà
che ci circonda e coinvolgere a tutto
tondo con dibattiti, progetti ed eventi la cittadinanza.
La nostra scuola è molto
sensibile alla conservazione e fruizione dei beni presenti sul territorio, ma
non basta: pensiamo che manchi una giovanile coscienza politica e una
sensibilità altrettanto politica delle nostre famiglie tarantine; insomma manca
quella intraprendenza che dovrebbe distinguerci nel salvare e nel riprendere
quello che ci hanno tolto e ci stanno togliendo.
Taranto è una bellissima
città e meriterebbe maggiore considerazione da parte delle forze politiche e
culturali del Paese e sarebbe doveroso iniziare a guardare prima noi stessi per
poi confrontarci e iniziare un percorso nuovo e culturalmente valido per
rilanciare la nostra città.
Perché noi giovani
dobbiamo migrare per frequentare l’università o per trovare un lavoro? Perché
la classe politica tarantina non ci ostacola, ma favorisce l’ESODO?
Gli alunni della 2^I
2° intervento
Penso che lo studio
delle lingue antiche sia importante alla forma mentis, all'esercizio logico e
al ragionamento analitico; esso sviluppa una capacità di approccio asettico nei
confronti di un'altra cultura, cosa che sarebbe difficile da ottenere con lo
studio delle lingue moderne, a causa delle notevoli informazioni -talvolta diffamatorie - forniteci da libri e
soprattutto da Internet, che fomentano il pregiudizio ancor prima di venire in
contatto con la lingua e la cultura.
Pertanto credo che sia
totalmente riduttivo attribuire come unica utilità alle lingue classiche quella
di contribuire al rinforzo delle logica e all'apprendimento dell'etimologia dei
vocaboli italiani.
Chi studia il greco e il
latino non deve soffermarsi solo sullo studio passivo e superficiale, ma deve
leggere oltre le righe e apprendere ciò che l'autore vuole comunicare, poiché,
nonostante il mondo sia cambiato e con esso anche il pensiero umano, i problemi
che lo affliggono permangono.
Per quanto riguarda la
questione della perdita della Soprintendenza ai beni culturali e archeologici,
cari alla città di Taranto e ai Tarantini, credo che il vero e unico problema
sia di tipo economico, in quanto nella maggior parte dei casi coloro che hanno
il potere preferiscono utilizzare le risorse economiche per altro piuttosto che
per la cultura, ormai posta in secondo piano.
Altre città pugliesi,
con un'amministrazione più capace, hanno preso il sopravvento sulle ricchezze
Tarantine e le sfrutteranno indegnamente strappandole dalle braccia della
nostra città, che verrà posta sempre in secondo piano. Ma dov’è finito la forza
del potere della parola degli avi tarantini?
Concludo dicendo che
l'unico modo per non far accadere tutto ciò sia quello di dare più spazio alla
cultura, facendola apprezzare sempre di più e soprattutto dalla massa e dai
giovani, che sembrano – invece - volerla allontanare per avvicinarsi alle nuove
tecnologie, abbandonando le antiche tradizioni che dovrebbero essere
preservate.
Shanaya Di Turi 2^I