IL TARANTINO DEL XX SECOLO: Guglielmo Motolese .....e la Scuola E' stato questo il tema del Forum che si è tenuto ieri sera al Cabrini ad iniziativa del CQV e dell'Istituto professionale Cabrini coordinati da Carmine Carlucci. Tanti sono stati gli interventi a cominciare da tre studenti: due dell'IC Dante (Gianpiero Dimichele e Emanuela Sperti) e una studentessa del Cabrini, Sara Calentina che hanno presentato le loro ricerche sulla vita e le opere dell'Arcivescovo di Taranto. Il preside Angelo Carrieri, con la collaborazione della prof.ssa Chirico e della studentessa Sara, che hanno letto alcuni scritti di Motolese con riferimento alla città antica e all'università, ha sapientemente illustrato il ruolo svolto da don Guglielmo in un "secolo"; la storia di Taranto della seconda metà del secolo coincide con l'opera di Motolese che forse ha anche svolto un'azione surrogatoria nella politica jonica con uno sguardo sempre rivolto alla comunità jonica e ai giovani. Quei giovani - ha ricordato ANTONIO FORNARO - la cui voce si fece sentire nel Dialogo e nella FUCI, due delle tante realizzazioni di Motolese oltre al Coro del maestro Saracino (ieri sera era presente GIOVANNA FACILLA erede nella direzione di quel Coro). Motolese si dedicò alla cura dei profughi, alla costruzione del lebbrosario nel Burundi e non mancò mai di svolgere il suo ruolo di pastore partecipando con gli studenti ai Precetti Pasquali nelle varie scuole cittadine. Politeismo culturale e impegno sociale, sono stati questi i temi ripresi da ALFENGO CARDUCCI che ha definito Motolese un uomo al servizio della città, un uomo di grande coraggio e giustamente egli ha detto insignito della laurea ad Honorem in Ingegneria per le tante opere realizzate a cominciare dalle tante parrocchie nelle varie zone dell'arcidiocesi. E' stato un grande nel cuore - ha affermato Angelo Scialpi che ha poi detto che l'insegnamento di G. M. rimane vivo e continuo, la sua persona rimane di esempio e di continua ricerca. Tanti gli interventi, da Michele Romano a Cosimo Schirano che ha ricordato la volontà di Motolese di dedicare una scuola a Vittorio Bachelet, a Mario Guadagnolo che ricordando i suoi rapporti con don Guglielnmo e la "sua intervista" ha commosso l'attento uditorio con le parlole del nostro Arcivescovo: "ho sempre l'ansia di non aver fatto abbastanza, perchè per la carità il tempo non è mai abbastanza". Concludendo, Carmine Carlucci ha voluto ricordare il giorno in cui presentò a Motolese la Petizioone per l'Università di Taranto ottenendo il permesso di coinvolgere le parrocchie e poi la sua eccezionale memoria e dedizione alla Vergine Maria. Taranto 5 novembre '10